Stile e forma del verbo
La coniugazione di partenza di cui il verbo deve sempre essere provvisto è quella secondo lo stile (piano o cortese) e la forma (affermativa o negativa); in questa lezione verranno dunque mostrate suddette formazioni base del verbo al tempo presente, tralasciando per ora il passato.
La forma piana affermativa è la stessa già indicata come forma base del verbo, la quale può essere tradotta nella voce del presente affermativo a qualsiasi persona (ricordiamo che nel giapponese manca questo tipo di flessione, ad ogni modo deducibile dal contesto).
食べる => TABERU = (IO) MANGIO; (TU) MANGI; (EGLI) MANGIA ecc...
Quando si vuole rendere la medesima traduzione in maniera più formale si ricorre invece allo stile cortese:
2. 書く → B.2書き + -ます = 書きます
kaku → kakimasu "scrivo"
3. する → します
suru → shimasu "faccio"
4. 来る → 来ます (きます)
kuru → kimasu "vengo"
Non esistono tuttavia forme italiane in grado di rendere la differenza tra i due stili, salvo il "lei" per la seconda persona singolare.
Per la forma negativa piana si ricorre invece alla seguente soluzione:
2. 書く → B.1書か + -ない = 書かない
kaku → kakanai "non scrivo"
3. する → しない
suru → shinai "non faccio"
4. 来る → 来ない (こない)
kuru → konai "non vengo"
A questo punto è infine possibile rendere la forma negativa allo stile cortese, partendo dalla stessa base di -ます ma modificandone il suffisso:
2. 書く → B.2書き + -ません = 書きません
kaku → kakimasen "non scrivo"
3. する → しません
suru → shimasen "non faccio"
4. 来る → 来ません (きません)
kuru → kimasen "non vengo"
Si può quindi notare quanto effettivamente semplice sia l'argomento in questione, soprattutto se paragonato all'italiano! Certo è che con l'avanzare delle lezioni sorgeranno sempre più difficoltà, ma nulla di eccessivamente preoccupante... siamo abituati a ben peggio ;)
La prossima lezione sarà invece dedicata alla formazione del passato.
La forma piana affermativa è la stessa già indicata come forma base del verbo, la quale può essere tradotta nella voce del presente affermativo a qualsiasi persona (ricordiamo che nel giapponese manca questo tipo di flessione, ad ogni modo deducibile dal contesto).
食べる => TABERU = (IO) MANGIO; (TU) MANGI; (EGLI) MANGIA ecc...
Quando si vuole rendere la medesima traduzione in maniera più formale si ricorre invece allo stile cortese:
B.2 + -ますmasu
1. 食べる → B.2食べ + -ます = 食べます
taberu → tabemasu "mangio"
kaku → kakimasu "scrivo"
3. する → します
suru → shimasu "faccio"
4. 来る → 来ます (きます)
kuru → kimasu "vengo"
Non esistono tuttavia forme italiane in grado di rendere la differenza tra i due stili, salvo il "lei" per la seconda persona singolare.
Per la forma negativa piana si ricorre invece alla seguente soluzione:
B.1 + -ないnai
1. 食べる → B.1食べ + -ない = 食べない
taberu → tabenai "non mangio"
kaku → kakanai "non scrivo"
3. する → しない
suru → shinai "non faccio"
4. 来る → 来ない (こない)
kuru → konai "non vengo"
A questo punto è infine possibile rendere la forma negativa allo stile cortese, partendo dalla stessa base di -ます ma modificandone il suffisso:
B.2 + -ませんmasen
1. 食べる → B.2食べ + -ません = 食ません
taberu → tabemasen "non mangio"
kaku → kakimasen "non scrivo"
3. する → しません
suru → shimasen "non faccio"
4. 来る → 来ません (きません)
kuru → kimasen "non vengo"
Si può quindi notare quanto effettivamente semplice sia l'argomento in questione, soprattutto se paragonato all'italiano! Certo è che con l'avanzare delle lezioni sorgeranno sempre più difficoltà, ma nulla di eccessivamente preoccupante... siamo abituati a ben peggio ;)
La prossima lezione sarà invece dedicata alla formazione del passato.
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