Note di pronuncia e trascrizione
Dopo aver esaminato i due sillabari sotto un punto di vista grafico, passiamo ora alla fonetica. La pronuncia giapponese è generalmente molto simile a quella italiana, come si è visto anche dalle sillabe contenute nei due alfabeti. Queste sono alcune e semplici note particolari da tenere a mente:
- Il suono し viene trascritto SHI e si pronuncia /sci/ (non /si/)
- Il suono じ viene trascritto JI e si pronuncia /gi/ (non /ghi/)
- Il suono ち viene trascritto CHI e si pronuncia /ci/ (non /ti/)
- Il suono つ viene trascritto TSU e si pronuncia /tsu/ (non /tu/)
- La /g/ è velare e si pronuncia come in "gamma"
- L'/h/ è sempre aspirata come in "hotel"
- La /r/ viene pronunciata come un'incrocio tra una /r/, una /l/ e una /d/
- Il suono ふ viene trascritto FU e si pronuncia /fu/ (non /hu/)
- La /w/ viene generalmente pronunciata /u/ come in "uomo", ma talvolta è muta, come nel caso della particella を che viene pronunciata /o/
- Il suono は come particella isolata viene pronunciato /wa/
- La /s/ viene pronunciata sorda come in "setta"
- La /z/ viene pronunciata come una /s/ sonora, come in "raso"
- Il suono す a fine parola ha la /u/ muta
- Quando il suono し precede una consonante, la /i/ è muta
Anteponendo poi il simbolo corrispondente ad uno TSU con dimensioni ridotte (っ per l'hiragana, ッ per il katakana) ad una sillaba se ne rafforza la consonante, così da ottenere una doppia.
DIARIO = NIKKI => にっき
Con i katakana è inoltre possibile riprodurre suoni di origine straniera tramite combinazioni di suoni e sonorizzazioni non presenti nella lingua giapponese e, di conseguenza, assenti nella scrittura hiragana:
クァ = KWA/qua/ クィ = KWI/qui/ クェ = KWE/que/ クォ = KWO/quo/
グァ = GWA/gua/ グィ = GWI/gui/ グェ = GWE/gue/ グォ = GWO/guo/
シェ = SHE/sce/
ジェ = JE/ge/
チィ = TII/ti/ トウ = TOU/tu/
ヂィ = DII/di/ ドウ = DOU/du/
ツァ = TSA/tsa/ ツィ= TSI/tsi/ ツェ = TSE/tse/ ツォ = TSO/tso/
チェ = CHE/ce/
ファ = FA/fa/ フィ = FI/fi/ フュ = FYU/fiu/ フェ = FE/fe/ フォ = FO/fo/
ヴァ = VA/va/ ヴィ = VI/vi/ ヴ = VU/vu/ ヴェ = VE/ve/ ヴォ = VO/vo/
Le vocali mute o assenti tra due consonanti vengono trascritte in katakana con il suono ウ /u/.
MARCO => MARUCO => マルコ ; SOFTWARE => SOFUTOUEA => ソフトウエア
Ultima importante nota da segnalare è la tendenza che la lingua giapponese ha, soprattutto nel linguaggio formale, a mantenere una pronuncia il più atona e uniforme possibile, come se ogni suono o sillaba fosse pronunciato con un accento a sé. Ciononostante non è caratteristica infrequente del linguaggio informale, in particolare di quello femminile, l'accentuazione e l'allungamento di alcuni suoni per dare più enfasi al discorso.
Nelle trascrizioni in katakana è invece possibile porre l'accento su una determinata sillaba tramite l'inserzione del simbolo ー, che ne allunga la vocale.
CONCERT => CONSAATO => コンサート
Bene, siamo giunti al termine della parte più semplice (seppur più noiosa) dell'intero corso! Già dalla prossima lezione potremo finalmente iniziare ad introdurre ed esaminare più approfonditamente l'argomento riguardante i kanji e cominciare a masticare le prime frasi ed espressioni utili della lingua giapponese, per poi addentrarci nello studio della morfologia... io non vedo l'ora, e voi?!
Nessun commento:
Posta un commento