Kanji
Il termine "kanji" sta letteralmente a significare "caratteri degli Han", per il fatto che essi furono in gran parte ereditati dal Giappone a partire dalla scrittura degli antichi ideogrammi cinesi vigenti nel periodo di regno della dinastia Han (206 a.C. - 220 d. C.).
Con il tempo questi andarono radicandosi all'interno della cultura e della lingua giapponesi, pur mantenendo una serie di differenze grafiche, fonetiche e di utilizzo che tuttora contraddistinguono il giapponese dalla lingua cinese. Una delle basilari difformità esistenti tra le due sta, come già accennato nella lezione 1, nell'impiego pratico che si fa di essi in ognuna delle due lingue: mentre nel cinese gli
ideogrammi (o, per usare il termine corretto, logogrammi) rappresentano nel loro valore semantico ognuno un determinato concetto o parola, non possono essere modificati e costituiscono gli unici elementi presenti nella lingua, nel giapponese, come si è già visto, i kanji possono essere individuati sia come termini isolati, sia come radici di verbi o aggettivi la cui parte variabile è costituita da quelle particelle fonetiche che sono gli hiragana, mantenendo così un valore di significato del tutto indicativo nella parola generale.
Cinese: 喝 => HE = BERE (unico logogramma) Giapponese: 飲む => NOMU = BERE (radice(kanji) + desinenza variabile(hiragana))
Con il tempo questi andarono radicandosi all'interno della cultura e della lingua giapponesi, pur mantenendo una serie di differenze grafiche, fonetiche e di utilizzo che tuttora contraddistinguono il giapponese dalla lingua cinese. Una delle basilari difformità esistenti tra le due sta, come già accennato nella lezione 1, nell'impiego pratico che si fa di essi in ognuna delle due lingue: mentre nel cinese gli
ideogrammi (o, per usare il termine corretto, logogrammi) rappresentano nel loro valore semantico ognuno un determinato concetto o parola, non possono essere modificati e costituiscono gli unici elementi presenti nella lingua, nel giapponese, come si è già visto, i kanji possono essere individuati sia come termini isolati, sia come radici di verbi o aggettivi la cui parte variabile è costituita da quelle particelle fonetiche che sono gli hiragana, mantenendo così un valore di significato del tutto indicativo nella parola generale.
Cinese: 喝 => HE = BERE (unico logogramma) Giapponese: 飲む => NOMU = BERE (radice(kanji) + desinenza variabile(hiragana))
Ogni kanji può avere in comune con altri kanji un determinato valore semantico, rappresentato dal cosiddetto radicale. Esso può coincidere col kanji stesso o essere contenuto al suo interno in forma più o meno stilizzata.
Ad esempio, tanto il significato della parola "amore" quanto quello di "gentilezza" sono collegati all'idea del concetto di "sentimento", espresso dal radicale 心 kokoro presente in entrambi i kanji:
心 => KOKORO = SENTIMENTO, CUORE (radicale) ----> 愛 => AI = AMORE ; 恩 => GENTILEZZA, BENEFICENZA ecc...
Esiste un totale di 1945 kanji (detti 常用漢字 jouyoukanji "kanji di uso comune") classificati in un numero di 214 radicali, indispensabili ed essenziali questi per un loro più rapido ed efficace apprendimento.
Andiamo ora a concludere esaminando le diverse letture che uno stesso kanji può avere: la 音読み on yomi "lettura on" e la 訓読み kun yomi "lettura kun".
La on yomi deriva dalla lettura cinese del kanji e viene utilizzata quando esso si trova in combinazione con altri per formare parole. La kun yomi rappresenta invece la lettura giapponese del termine, utilizzata questa quando il kanji si trova isolato, unito a desinenze verbali o aggettivali o, in alcuni casi, connesso ad altri kanji mantenendosi però unità di senso singola. Una terza lettura è rappresentata dalla lettura 名乗り nanori, utilizzata nel caso in cui il kanji si trovi all'interno di un qualsiasi nome proprio (di persona, di città ecc...). Molti caratteri possono presentare diverse letture per ogni genere.
日 => NICHI, JITSU(on yomi) / HI, KA(kun yomi) / A, AKI, KU, KUSA, IRU, KOU, SU, TACHI, NI, NITSU, HE(nanori) = SOLE, GIORNO
日録 => NICHI-ROKU = GIORNALE
日傘 => HI-GASA = OMBRELLO DA SOLE, PARASOLE
日本 => NI-HON = GIAPPONE
Purtroppo questo dei kanji non è assolutamente da considerarsi argomento semplice, considerata la numerosità e le molte eccezioni che si riscontrano nella lettura. Affronteremo in seguito una lezione in cui cercherò di presentare diversi metodi di apprendimento, memorizzazione e ricerca di quest'ultimi, per ora non disperate e sappiate che con tempo, esperienza e l'aiuto della nostra sezione lessicale tutto apparirà più lineare, semplice e familiare! :)
Ad esempio, tanto il significato della parola "amore" quanto quello di "gentilezza" sono collegati all'idea del concetto di "sentimento", espresso dal radicale 心 kokoro presente in entrambi i kanji:
心 => KOKORO = SENTIMENTO, CUORE (radicale) ----> 愛 => AI = AMORE ; 恩 => GENTILEZZA, BENEFICENZA ecc...
Esiste un totale di 1945 kanji (detti 常用漢字 jouyoukanji "kanji di uso comune") classificati in un numero di 214 radicali, indispensabili ed essenziali questi per un loro più rapido ed efficace apprendimento.
Andiamo ora a concludere esaminando le diverse letture che uno stesso kanji può avere: la 音読み on yomi "lettura on" e la 訓読み kun yomi "lettura kun".
La on yomi deriva dalla lettura cinese del kanji e viene utilizzata quando esso si trova in combinazione con altri per formare parole. La kun yomi rappresenta invece la lettura giapponese del termine, utilizzata questa quando il kanji si trova isolato, unito a desinenze verbali o aggettivali o, in alcuni casi, connesso ad altri kanji mantenendosi però unità di senso singola. Una terza lettura è rappresentata dalla lettura 名乗り nanori, utilizzata nel caso in cui il kanji si trovi all'interno di un qualsiasi nome proprio (di persona, di città ecc...). Molti caratteri possono presentare diverse letture per ogni genere.
日 => NICHI, JITSU(on yomi) / HI, KA(kun yomi) / A, AKI, KU, KUSA, IRU, KOU, SU, TACHI, NI, NITSU, HE(nanori) = SOLE, GIORNO
日録 => NICHI-ROKU = GIORNALE
日傘 => HI-GASA = OMBRELLO DA SOLE, PARASOLE
日本 => NI-HON = GIAPPONE
Purtroppo questo dei kanji non è assolutamente da considerarsi argomento semplice, considerata la numerosità e le molte eccezioni che si riscontrano nella lettura. Affronteremo in seguito una lezione in cui cercherò di presentare diversi metodi di apprendimento, memorizzazione e ricerca di quest'ultimi, per ora non disperate e sappiate che con tempo, esperienza e l'aiuto della nostra sezione lessicale tutto apparirà più lineare, semplice e familiare! :)
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